L’Ecomuseo Terra del Castelmagno e l’Associazione La Cevitou, con lo spirito di salvaguardia e valorizzazione del luogo, hanno favorito una rilettura del territorio grazie a degli artisti che, in restituzione alle residenze immersive, hanno creato un vero e proprio percorso di LandArt.
La volontà è quella di immaginare un nuovo futuro sostenibile per questi Paesi anche grazie all’interpretazione artistica e creativa in grado di fondere il concreto con l’effimero, i segni forti della montagna con quelli mutevoli delle stagioni attraverso l’utilizzo di materiali naturali che vanno ad inseririsi nel territorio trasformandosi con esso.


VAI SABER
Questa opera di Manuela Cirino vuole ripercorrere il legame tra le coppelle presenti nelle Valli Grana e Maira ed alcuni ammassi stellari. La composizione è stata realizzata con pietre prelevate a valle, portate successivamente a monte. Il concetto di riportarle indietro nello spazio (sollevandole) vuole idealmente dare l’impressione di un ritorno al passato, indietro nel tempo. Il volume pieno delle pietre crea un’interessante contrapposizione con le cavità delle coppelle. Il numero scelto, invece, si ricollega alle sette stelle principali delle Pleiadi.
AVANGUARDIA
L’opera di Saverio Todaro è composta da un metro cubo di pietra grigia che è rotolato nel torrente Ceresetto (Bial in occitano). Il titolo evoca il movimento americano del Minimalismo ed ironizza sui processi industriali di un’economia che, fino agli anni ’60, era puramente estrattiva ed ha devastato gli equilibri ecologici del pianeta. Il blocco squadrato crea un constrasto evidente con le altre pietre levigate ma, grazie all’azione inesorabile dell’acqua e del tempo, diverrà, tra milioni di anni, un sasso tra i sassi.

L’inizio di un percorso di riscoperta e valorizzazione
di un luogo di comunità.
Un’opera multidisciplinare site specific
restituita al pubblico sotto forma di performance live.
Land art, sound design e narrazione dialogano
tra loro e con il territorio.
La fine della loro attività arrivò nel 1984.
Il sentiero escursionistico verso le cave si sviluppa da San Pietro di Monterosso attraverso le borgate dei cavatori: la Combetta e Fougirous.
Per concludere l’anello si scende verso la strada asfaltata che sale a Frise e si rientra verso Saretto. Sul percorso del ritorno, dove un tempo finiva la teleferica trovere la land art di Johannes Pfeiffer “Sulla via del ritorno”.
All’interno di questo mondo, sempre con un occhio puntato all’universo circostante, l’Ecomuseo intende realizzare una residenza d’artista, ovvero un processo di scambio artistico e di valorizzazione di un sito fortemente connotato per la sua essenza materica ed emozionale: le Laouziere, antiche cave di pietra di San Pietro Monterosso.
2021 | Il racconto
Il 2021 è stato dedicato al racconto dei prodotti della residenza Pèire que préiquen, presentati al pubblico il 12 e 13 giugno con la loro inaugurazione presso il Museo Terra del Castelmagno e la passeggiata animata sui sentieri dei cavatori.
Durante l’estate 2021, i visitatori hanno potuto apprezzare: un cortometraggio in cui le voci degli artisti e della curatrice della residenza si mescolano ai materiali video d’archivio dei lavoratori delle cave a metà ‘900; una mostra fotografica del gruppo HAR Fotografia, che testimonia attraverso l’immagine fotografica lo stato attuale delle cave, con le tracce storiche e i tanti colori nascosti, e il lavoro in residenza; un allestimento audio-visivo per rendere fruibili in modo permanente le opere teatrali e sonore di Dario Anghilante e di Simone Sims Longo, originariamente pensate come performance temporanea.
2020 | La residenza
A marzo 2020 abbiamo lanciato una call per la selezione di un land artist: l’artista vincitore è risultato JOHANNES PFEIFFER, land artist originario di Ulm (Germania) da tempo residente a Lanzo Torinese, che ha affiancato il sound-artist SIMONE SIMS LONGO e l’attore DARIO ANGHILANTE. Scopri di più qui!
Dopo lo stop per l’emergenza Covid-19, i lavori hanno ripreso: nel mese di luglio 2020 gli artisti hanno iniziato a conoscersi, esplorare le cave, informarsi sulla storia locale, incontrare le comunità. A settembre hanno completato i propri tre progetti artistici, che sono stati presentati al pubblico l’11 ottobre 2020.
Il progetto si avvale della collaborazione di istituti di ricerca, enti pubblici e realtà culturali del territorio, che hanno apportato conoscenze, idee e competenze per lo sviluppo di un progetto che vuole dialogare con la comunità della Valle Grana e del territorio cuneese.
Aderiscono al progetto: Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, Comune di Monterosso Grana, progetto HAR fotografia, Associazione Culturale Contardo Ferrini, Fondazione Filatoio Rosso, Viano marmi s.n.c., Unione Montana Valle Grana.