Farina e cereali tradizionali
Le farine integrali e i trasformati (biscotti Barbariá; Pastes Douses de Chastelmahn – Barbariá; Farina Barbariá; Fusilli e maccheroni Barbariá)
Dove acquistare i trasformati?
• Porta di Valle | Filatoio di Caraglio;
• Bioetik – Buono di Natura;
• Azienda Agricola Valgrana Lucia & Daniele | +39 345 3983758;
• La Bottega Occitana Campomolino;
• Pastificio Antilia;
• Società Agricola Papavero Rosso.
Da qualche anno in Valle Grana si è ripresa la coltivazione di grani e cereali tradizionali. Probabilmente il più conosciuto è cosiddetto Barbariá. Barbariá significa “imbarbarito, imbastardito” e indica un’antica tecnica che prevedeva la semina autunnale di una miscela composta da semi di grano per circa il 60% e di segale per il restante 40%. Questo metodo veniva usato dai contadini delle zone montane e pedemontane per ottenere una farina più digeribile rispetto alla farina di sola segale.
L’origine di questa tecnica è antichissima e si confonde quasi con la leggenda, tuttavia si hanno fonti certe risalenti al 1480.
Oggi il Barbariá ha ripreso a essere coltivato perché fa parte della rotazione temporale necessaria per la produzione dell’Aglio di Caraglio e viene raccolto a luglio.
La farina che ne deriva è integrale, dolce con notevoli caratteristiche organolettiche. Ottima per la creazione di biscotti e torte così come per la pasta e il pane.
Oltre alla farina Barbarià, negli ultimi anni molte aziende del territorio hanno ripreso la coltivazione di alcune antiche varietà di cereali. Ad esempio il grano Bertone dal quale si ottiene una farina bianchissima e povera di glutine; o diverse varietà tradizionali di mais (ottofile e pignulet) impiegati per la polenta o per biscotti e il grano saraceno, un falso cereale, dal gusto leggermente acre, ricco di proprietà antiossidanti e con un basso indice glicemico, impiegato nelle polente e in molti prodotti da forno.